(ancora...) Saponette a confronto : Verdesativa VS Alkemilla

(ancora…) Saponette a confronto : Verdesativa VS Alkemilla 39


E il settimo giorno Dio disse : “Fra, guarda che vado a stendermi un attimo che sono stanco. Per favore, finchè sono distratto non riempirti casa di saponette, ok?”

Ma io non risposi ed egli comprese il significato del mio silenzio.

Così continuò dicendomi : “Va beh, ho capito….Ma prendine solo un paio ok?”

Ed io accolsi il suo suggerimento e ne presi solo un paio.

Oggi.

E un paio domani.

Un paio dopo domani…….

 

Non temere, ho infilato le mie sedute del mercoledì dai balsamolabbristi anonimi in agenda insieme alle sedute del venerdì, ovvero quelle per la dipendenza da saponette.

Ci sto lavorando, ma non sono ancora pronta a lasciarmi alle spalle la sicurezza confortante che mi regalano i saponi solidi, ok?

Non giudicarmi….Ogni persona ha le sue debolezze…

Perciò oggi vorrei parlarti di due baluardi del trattamento delle pelli grasse, miste ed impure ovvero :

  • il sapone all’olio di neem;
  • il sapone alla canapa e lavanda.

Partirò per forza di cose raccontandoti della mia esperienza con il sapone alla canapa e lavanda, perchè il profumo della lavanda per me è qualcosa di estasiante, a tratti erotico.

Ammetto con vergogna, che in anni precedenti alla consapevolezza INCI, io abbia snobbato con altezzosità i prodotti cosmetici “alla lavanda”, ma credimi ne avevo assolutamente motivo.

Quelle profumazioni non avevano proprio niente a che fare con la fragranza intensa e aromatica che mi rimaneva sulle mani, strofinandole sui fiori a spiga viola delle piante in giardino, perciò per anni, finchè almeno non mi capitò di comprendere la differenza tra “olio essenziale” e “profumo”, scansavo con aria disgustata tutto ciò che di lilla-lavandoso trovavo negli scaffali.

Ciò che invece non è capitato affatto con questo sapone che, appena liberato del suo involucro trasparente, ha sprigionato con forza tutta la naturale profumazione che ti aspetti di sentire in un campo di lavanda in Provenza!

Dunque, ho acquistato la saponetta Verdesativa su bio vegan shop, (clicca qui se vuoi visitare la pagina) pagandola 3 € per 100 gr di prodotto.

Verdesativa è un marchio di cui non ti ho mai raccontato nulla qui nel blog, perciò ti tocca il mio momento “documentario” dove inforco gli occhiali e ti snocciolo qualche informazione circa questa azienda.

Innanzitutto un plauso al fatto che sia Italiana (precisamente di Pomezia) e fondi le sue basi secondo la filiera corta ovvero un processo di produzione e distribuzione commerciale che alleggerisce i passaggi e gli intermediari, permettendo così un maggior controllo sulle materie prime ed i metodi di lavorazione, ed evitando inutili aggravi di costi, preferendo accorciare le distanze tra produttore e consumatore.

E’ stata la prima azienda Italiana a ricevere la certificazione Co.Co.Nat. (Cosmesi Controllata Naturale) e la certificazione da The Vegan Society.

La certificazione vegan consente, a chi non gradisce la presenza di prodotti di origine animale non solo in ciò che mangia, ma anche nei prodotti cosmetici, di selezionare con sicurezza una vasta gamma di articoli dedicati alla cura ed igiene di corpo e capelli.

Le linee spaziano a 360° suddividendosi in :

  • linea viso
  • linea corpo
  • linea capelli
  • linea bimbi
  • linea detergente
  • linea prodog (dedicata agli amici a 4 zampe)
  • linea HV (borse e borselli di varie misure per uomo e donna)
  • linea HF (ricchissima con accessori che spaziano da zaini, astucci, portadocumenti, marsupi, borsette, trousse, tracolle…)
  • linea saponi
  • linea funziona (che comprende prodotti repellenti per gli insetti e dopo puntura)
  • linea alimentare (olio di canapa sativa per uso alimentare, naturalmente ricco di Omega 3 e 6 oltre che di vitamina E)

L’attenzione nella selezione di soli oli essenziali puri, glicerina vegetale, tensioattivi vegetali, conservanti di classe alimentare uniti ad un packaging dove possibile leggero, all’adesione a LEAL per favorire test etici e sicuri senza l’ausilio di cavie animali, rendono questo marchio attento non solo alle esigenze del mercato, ma anche e soprattutto all’impatto che l’uso dei prodotti ha a breve e lungo termine sull’ambiente.

Forse non è necessario, ma è opportuno che ti ricordi, anche per dovere di coerenza, che nei prodotti Verdesativa non troverai tensioattivi aggressivi, profumi e coloranti sintetici, petrolati e paraffine, cessori di formaldeide e ingredienti geneticamente modificati.

Per me che adoro le saponette ma sono vegetariana, fare attenzione ai componenti INCI diventa un obbligo non solo per la presenza di siliconi e paraffine che mi squamano viva, ma anche e soprattutto per la presenza di sodium tallowate, un ingrediente di origine animale (ottenuto dagli scarti della macellazione) che spesso è alla base di moltissime formulazioni di saponette.

E come per il carmine, una persona dovrebbe poter scegliere se è felice di lavarsi la faccia con tendini e zoccoli di mucca fusi e profumati al gelsomino, o se invece gradisce altre basi lavanti.

Io gradisco altre basi lavanti e ho trovato nella schiuma ricchissima e soffice del sapone vegetale alla lavanda, il mio nirvana.

Come puoi vedere dalla foto il sapone contiene anche un mix di fiorellini di lavanda essiccati, il che gli regala una lieve azione esfoliante, ma se hai la pelle delicata, strofinando il panetto tra le mani umide otterrai una schiuma densa e corposa con la quale detergerti, senza rischio di graffiare la pelle sensibile.

Amo usare il sapone per il viso, la mia pelle mista/grassa/secca/normale/imperfetta/passato remoto, ha la necessità una volta a settimana almeno, di essere profondamente purificata e questo sapone mi è piaciuto incredibilmente perchè pulisce a fondo senza creare squilibri e quindi aumento del sebo.

Non mi ha dato neppure problematiche particolari relative alla secchezza e lucidità che talvolta capita di provare con detergenti particolarmente sgrassanti e/o un tantino aggressivi, certo, una spalmata di crema dopo non te la leva nessuno e ti fa solo bene!

Che dire, mi è piaciuto davvero molto e ho potuto notare anche che mi ha aiutata nel combattere la dilatazione dei pori che, oramai, mi facevano provincia ognuno e non ti dico quanto mi toccava pagare di IMU!!

Per consultazione, ecco qui il suo INCI :

Sodium cocoate, potassium cocoate, cannabis sativa seed oil, aqua, lavandula hybrida oil, indigofera tinctoria, linalool.

Adoro gli INCI semplici, quelli con ingredienti che si possono tradurre in “pochi ma buoni”, inoltre nonostante il fantabuloso color azzurro del sapone, non contiene coloranti sintentici e questo ci piace davvero tanto!

E’ tempo ora di cambiare corsia ed iniziare a parlarti della saponetta equo solidale all’olio di neem di Alkemilla.

Di Alkemilla ti parlai già tempo fa in un precedente articolo quindi si, ti risparmi le mie noiose nozioni aziendali 😀 .

Così come per la sorella “lavanderina”, anche questa saponetta è giunta a destinazione da un ordine su bio vegan shop (QUI ti puoi far catapultare alla pagina) ed è stata pagata 2,90 € sempre per 100 gr di prodotto.

Nella foto di copertina ho voluto inserire anche il retro della confezione, peraltro adorabile essendo di una sorta di carta-paglia ben spessa color naturale, è da notare come sia stata “sigillata” sul retro con un pezzetto di stoffa di cotone coloratissima.

Hai già avuto modo di vedere quel pezzetto di stoffa lo scorso 16 Aprile, in occasione del mio compleanno, dove ho scelto di usare quel rettangolino per creare una farfallina e vestire a festa un palloncino.

Mi pareva il minimo, non disponendo di alcun uomo elegante che mi facesse gli auguri, rendere elegante un palloncino…..

Comunque, tu lo conosci l’olio di neem?

E’ un elemento portentoso per l’enorme efficacia che racchiude in sè, si estrae l’omonimo olio dalla pianta di Azadirachta Indica ed è un prodotto di riferimento nella medicina ayurvedica tradizionale Indiana.

Le sue proprietà spaziano dall’essere un potente antivirale, antibatterico, antiparassitario, antisettico e antifungino il che lo rende non soltanto un efficiente alleato per la pelle acneica e problematica, ma si usa con successo anche per sostenere la salute delle piante affette da malattie fungine o parassiti.

Risulta inoltre un buon compagno anche per i nostri fidati amici pelosi, aiutandoli nelle battaglie quotidiane contro le pulci e altri orribili esserini urticanti.

Magari, se lavi il cane con la saponetta, non ti ci lavare poi subito il viso, ecco….

L’efficacia di questo olio è pari senza dubbio al suo fetore pestilenziale.

Si.

Puzza in maniera sconcertante e la mia ardua arte descrittiva ha partorito questa perla, nel tentativo di trasmetterti olfattivamente ciò che ho riscontato nell’uso :

l’odore è simile ad un tessuto grezzo misto lana non lavato, abbandonato per decenni in una soffitta polverosa e contenuto all’interno di un baule di legno non trattato, con lievi note di umidità, naftalina e muffa

E io che credevo fosse fastidioso l’odore del sapone di Aleppo puro, sconsiderata!

Al confronto Aleppo-Neem, direi che Aleppo si trasforma automaticamente in una fragranza di lusso da alta profumeria francese….

Però funziona in maniera efficacissima, questo va detto, tanfo a parte è un sapone adattissimo a trattare le pelli problematiche, anche sensibili perchè risulta molto molto delicato.

Lava molto bene senza risultare aggressivo, lascia la pelle ben detersa e morbida anche in questo caso senza intaccare l’equilibrio lipidico che può influire negativamente quando si ha a che fare con una pelle mista o grassa con imperfezioni come la mia.

Per me la formula è sempre la medesima, una volta a settimana mi sbatto in faccia un bel po’ di schiumetta per un lavaggio approfondito e sto notando che la pelle ne sente appieno i benefici.

Ovviamente poi la crema, non me la toglie nessuno!

Questo l’INCI del sapone neem:

butyrospermum parkii butter, cocos nucifera oil, aqua, sodium hydroxide, gossypium hercaceum seed oil, melia azadirachta seed oil.

Anche in questo caso, apprezzo moltissimo la formulazione semplice, senza troppe aggiunte.

E’ un sapone a base di olio di karitè e cocco e contiene anche olio di cotone e ovviamente di neem.

Non sono stati addizionati coloranti o profumi (un filino di olio essenziale lo avrei davvero gradito per non morire ad ogni lavaggio, ma ho resistito davvero bene visti gli ottimi risultati ottenuti!).

Concludo dicendoti una cosa che vale per entrambe le saponette, la loro funzione antibatterica mi è stata di ENORME aiuto e supporto per cercare di dare una scossa ai deodoranti eco-bio che, ormai sappiamo, non essere propriamente dei super alleati di cui fidarsi ciecamente ad ogni sudore.

Lavandomi le ascelle con questi saponi ho notato che i deodoranti, anche i più blandi, riescono a durare più del normale e anche utilizzando dell’acqua saponata per un bel pediluvio, gli effetti deodoranti e antimicrobici derivanti dalla clausura dei piedi in scarpe più o meno asfissianti, è stato un successo che non mi aspettavo ma che mi ha piacevolmente sorpresa.

Tral’altro le saponette in questione sono piuttosto morbide, quindi è anche facile “sezionarle” per dedicarne un pezzo specifico ad ogni uso come ad esempio cane-piedi-viso (ricordati però qual’è l’ordine o avrai fatto il lavoro per niente…).

Le trovo entrambe delle ottime saponette, quella all’olio di neem forse mi è durata un po’ di più rispetto alla versione alla lavanda, ma visto il rapporto qualità-durata-prezzo, sono entrambe sulla mia lista dei “da ricomprare a occhi chiusi”.

Non farmi rimanere da sola per favore, se anche tu fai parte del gruppo di sostegno per dipendenti da saponette, fatti sentire.

A presto, ciao!

Francesca


Rispondi

39 commenti su “(ancora…) Saponette a confronto : Verdesativa VS Alkemilla