Balsami a confronto : Genera VS Bio Lab

Balsami a confronto : Genera VS Bio Lab 2


Sono una persona che cede facilmente all’entusiasmo, e dopo l’articolo “maschere a confronto” non ho veramente saputo resistere al richiamo di riproporre una simile epica battaglia.

Stavolta a duellare saranno due balsami.

Nell’angolo destro lo sfidante che, col suo “peso” imponente di 500 ml, sembra poter dare del filo da torcere al nostro precedente campione, che è invece lì, nell’angolo sinistro a scaldare i suoi 250 ml di biologica cremosità.

balsami

Io ho i capelli lisci, sottili e la cute grassa e sensibile, ma questo non significa che non abbia la necessità di utilizzare qualche aggiuntivo orpello dopo il lavaggio.

La tendenza fastidiosamente anarchica dei miei capelli, risulta evidente subito dopo lo shampoo quando scatta la rissa tra fusti e punte.

Il risultato sono degli ammassi cheratinosi di hooligans violenti, che si battono fino alla morte, piuttosto che cedere all’omologazione imposta dal pettine.

Sulle lunghezze è dunque d’obbligo, per la pace nel mondo di “cuoiocapellutolandia”, spargere a piene mani dosi generose di balsamo.

Da parecchio tempo ero legata ad una versione BIO con aloe e camomilla del marchio italiano Qualikos con la loro linea BIO LAB Q, che trovai tempo fa al supermercato al prezzo di 1,90 € per 250 ml di prodotto.

Non essendo un prodotto che avevo visto nei negozi che bazzico abitualmente, ne feci buona scorta, e per lungo tempo non mi posi mai più il problema di cosa acquistare per ammansire la mia combattiva chioma.

E’ un balsamo che mi è piaciuto molto, ha una densità corposa pur non essendo “burroso” e rischiando quindi di appesantire i miei capelli già di suo untuosi, lavora bene sulla districabilità anche senza doverne usare mezza confezione ed ha una profumazione delicata che trovo veramente piacevole.

Non è ben definita ma si sentono note erbose con una appena percettibile profumazione di camomilla, rimane un po’ sui capelli senza però essere invasivo.

Questo è un prodotto certificato da AIAB e garantito dal disciplinare che differenzia i prodotti considerabili “eco-biologici”, e ti dirò francamente che sono rimasta stupita del prezzo assolutamente convenientissimo che ha, credo costi (dipende un pò dai marchi ovviamente..) meno di un classico balsamo a base siliconica.

Si propone come trattamento per capelli “colorati e sensibili con azione protettiva ed idratante”.

Qui ti riporto l’INCI completo :

aqua, cetyl alcohol, behenamidopropyl dimethylamine, aloe barbadensis extract, calendula officinalis flower extract, chamomilla recutita extract, hedera helix leaf/stem extract, helichrysum italicum extract, benzyl alcohol, lactic acid, parfum, potassium sorbate, sodium benzoate, hydrolyzed soy protein, glycerin.

Come puoi vedere contiene estratti vegetali interessanti come aloe, calendula, camomilla, edera, elicriso e proteine della soia, che si prenderanno cura dei tuoi capelli tristi e aggrovigliati.

Non ti nascondo che, talvolta, mi sia capitato di usare una microscopica quantità di prodotto puro sulle mani inumidite, che ho poi passato tra i capelli per sedare le risse più drammatiche, facendolo diventare (forzosamente) un balsamo senza risciacquo.

Pur non avendo i capelli alla Raperonzolo maniera, mi piace variare i prodotti che uso, per vanità sicuramente, ma anche e soprattutto perchè sono una maniaca del profumo e questo deve essere adatto al momento, infatti guai (per me) a sniffare profumi talcati e cipriati in momenti di euforia, saprebbero spegnere sensibilmente la mia frizzante gioia.

Ecco che entra quindi in gara lo sfidante di oggi, il balsamo “Dolce Natura” a marchio Genera.

Giustamente tu ti starai chiedendo “genera chiiiii?!”, o_O ma è la stessa espressione sperduta che ho avuto io al supermercato, tranquilla!

Questo balsamo è fornito in un pratico e comodo formato “tanica” da 500 ml al (passami l’aggettivo…) ridicolo prezzo di 0,98 €; si presta in maniera ottimale per le famiglie numerose, per chi è particolarmente capelluto, per chi ama utilizzare spesso la tecnica del “cowash” o semplicemente per chi desidera ammorbidirsi la criniera ad un prezzo ridotto, senza per questo dover cedere al silicone.

Infatti lo raccolsi dalla sua postazione, mantenendo quell’espressione interrogativa e sospettosa, che tipicamente ti può venire quando, alla presenza di una qualsiasi forma vivente vestita e truccata in maniera impeccabile, praticamente da sposa, le senti uscire dalla bocca queste parole :

“Scusa ma sono venuta così com’ero, ho messo la prima cosa che ho trovato”.

Seh.

Vabbeh.

Sicchè prendo sto container di balsamo e leggo con leggerezza l’INCI, praticamente già convinta di gettarlo con noncuranza nel buco polveroso dell’ultimo gradino dello scaffale dal quale l’avevo, poco prima, riportato alla luce.

E lui che fa, non va a fregarmi proponendomi quell’INCI che proprio non ti aspetti?

Guarda qua :

Aqua, cetearyl alcohol, cetrimonium chloride, aloe barbadensis gel, centella asiatica extract, malva sylvestris extract, chamomilla recutita extract, eucalyptus globulus extract, polyquaternium-7, profumo, citric acid, propylene glycol, methylchloroisothiazolinone, belzyl alcohol, metylisothiazolinone, CI 47005, CI 15985.

😐

Scusa….

Ovvio, non è un prodotto eco-bio, su questo non c’è dubbio alcuno perchè i suoi bei componenti sintetici ce li ha tutti quanti ai loro rispettivi posti, ma a dirla tutta mi aspettavo peggio, ma tanto peggio!

Gli estratti vegetali sono veramente alti in INCI per essere contenuti in un prodotto che non costa manco un euro, puoi vedere coi tuoi occhi che c’è aloe, centella, malva, camomilla ed eucalipto.

La consistenza è molto fondente, non è compatta e corposa, motivo per cui i miei capelli hanno accettato con grande gioia questo prodotto perchè districa senza fornirmi l’effetto “ti ho condito l’insalata in testa e c’ho dato con l’olio”.

Somiglia molto ad un ben noto fratello da grande distribuzione ovvero lo splendido splend’or, siccome sapevo che me lo avresti chiesto ti confermo che la cremosità è praticamente paragonabile al 98,5% (dati non scientifici e variabili in base al calore corporeo, terrestre, convergenza astrale, etc. etc.). 😀

Eccoli qui a confronto, lo Splendido ha una colorazione un po’ più “artificiosa”, mentre il Generale Genera è di un tenue color dessert alla vaniglia (anche lui contiene comunque coloranti….).

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La profumazione devo dire che non è molto persistente ma è comunque, a mio gusto, fresca e piacevole, ricorda delle note dolci un po’ mielose con una lieve nota floreale di camomilla.

Nelle fragranze senza oli essenziali ma solo con un generico “parfum”, è sempre un casino riuscire a riconoscere le note che lo compongono…

Mi sono piaciuti entrambi cara mia, stavolta non vince nessuno : PARI!

Per vari ed eventuali motivi non posso sempre permettermi di scegliere prodotti dall’INCI impeccabile, ma sono veramente felice di riuscire a scovare ogni tanto qualche insospettabile che, nella sua umiltà, mi rapisce e stupisce con effetti speciali.

E poi credo che ormai la mia posizione di “democrazia biologica” sia piuttosto evidente, mi piace pensare che sempre più prodotti vengano resi disponibili a tutti ma che il basso costo non vada ad inficiare sugli attivi contenuti, privandoli invece dei maggiori ingredienti considerati problematici, su tutti gli oli minerali/paraffine/siliconi.

In entrambi i casi ho potuto avere dei prodotti che si sono dimostrati ampiamente all’altezza delle promesse fatte e a livello economico poi, non c’è nulla da aggiungere penso, no? La versione BIO è più che conveniente, ma per i momenti veramente di vacche anoressiche, ecco che ci arriva in soccorso la versione non-bio-ma-accettabile.

Passano entrambi il turno e con grande sportività, si stringono il tappo alla fine dell’incontro.

Ho investito settimane e settimane in prove prima di scrivere questo articolo, volevo essere più che sicura, ed è per questo che non posso che farli finire in parità visti i risultati che ho ottenuto, ma questo non significa che siano “gli assoluti”, ovviamente 😉 .

E tu questi marchi li hai mai trovati al supermercato? Se li hai provati, che ne pensi degli ingredienti/effetti?

Grazie!

Francesca

 


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2 commenti su “Balsami a confronto : Genera VS Bio Lab

  • Balsami a confronto : Genera VS Bio Lab Fefy

    Lo Splend’Or al cocco è una certezza!
    Sto faticosamente finendo il BioQ per capelli grassi, con cui ho avuto una relazione tormentata a cominciare dall’odore troppo balsamico.
    Finora mi sono trovata benissimo con quelli Biofficina Toscana e Alkemilla.

    • Balsami a confronto : Genera VS Bio Lab Io e te, con un the. L'autore dell'articolo

      Il balsamo Genera è stato una scoperta, avendo i capelli grassi l’ho trovato adattissimo, non appesantisce, districa e costa una miseria.
      Per i momenti di capelli particolarmente “incazzosi” sto testando alcune maschere più serie, tenendole però come trattamento settimanale, non posso spendere un miliardo per i capelli ma anche e soprattutto non voglio oliarli più di quanto non siano già….