Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI

Scrub salino il mare addosso versione “Mari orientali” e “Mari della Grecia” : VOLGA COSMETICI 15


Coscienza : Ti ricordi, vero, che hai già parlato di questo stesso prodotto, mesi fa?
Francesca : Beh, tecnicamente aveva una fragranza diversa quindi non è esattamente lo stesso prodotto…
Coscienza : Credo che li abbiano già distribuiti tutti gli Oscar per il miglior arrampicatore sugli specchi.
Francesca : Oh ma proprio non si può mai scherzare con te, che fastidio! Ad ogni modo vorrei tornare a parlare di questo scrub perchè, un po’ per vie traverse, è coinvolto in una faccenda piuttosto seria e vorrei dare il mio piccolo contributo.
Coscienza : E tu sei DAVVERO convinta di poter affrontare un argomento seriamente?
Francesca : Se consideri che sono qui che parlo con te, le possibilità in effetti vacillano pesantemente. Diciamo che mi impegno nel tentativo, ecco….

E quindi eccomi qui che torno, dopo quasi un anno intero, a parlare di questo scrub detergente che ha bisogno davvero di pochissime presentazioni :

Così come ha bisogno di poche presentazioni la mia scarsa abilità fotografica, la quale soffre di una gravissima carenza di luminosità a cui devo sopperire con opportuni integratori, un giorno forse diventerò così professionale da ridere di questi errori.

Nel frattempo, rido dei risultati.

Ridere fa parte delle mie sessioni di fitness quotidiano, e poi non venirmi a dire che non sono una persona sportiva.

Ad ogni modo gli scrub di Volga sono, credo, tra i più conosciuti, colorati e chiacchierati detergenti e scrub salini, sono facilmente reperibili sia nelle bioprofumerie che nei negozi online che trattano prodotti ecobio, io come sempre l’ho acquistato nel mio shop di fiducia, dove puoi comprarlo anche tu pigiando QUI, lo troverai nel suo barattolo da 520 gr al prezzo di 14,00 € che, se lo desideri, puoi scontare utilizzando il codice UNTHEPERTE, cosa che mi arricchirà al punto da potermi finalmente permettere uno studio fotografico.
Il motivo del loro successo è secondo me piuttosto semplice, si propongono con formati generosi ed un packaging accattivante, le fragranze sono evocative di spiagge, viaggi e desideri, intense e durature sulla pelle ti accompagnano per lungo tempo ed i suoi ingredienti lo rendono un prodotto efficace e ben formulato.

In passato ho utilizzato la versione Mar Nero che mi è piaciuta moltissimo, sia per la sua profumazione deliziosa, che per la sua indubbia praticità d’uso; sulla pelle è una vera coccola ed ho voluto testare altri due differenti profumi di mare, proprio ricordando quanto fosse stato performante il primo che provai.
La mia scelta è quindi ricaduta sui lilla Mari Orientali e sul tenue beige dei Mari della Grecia.

La maggior curiosità era tutta racchiusa all’interno della confezione dei Mari della Grecia, l’intento era quello di valutare che migliorìe avrebbe apportato alla mia pelle uno scrub che contenesse argilla.

Nell’eventualità in cui la vedessi, per cortesia, avvisami.

L’argilla dico.

La sua presenza è segnalata e pubblicizzata sull’etichetta, ma com’è che nell’INCI non la trovo da nessuna parte? 🙁
Io ho un sospetto….Secondo me, visto che la formulazione di questi saponi di mare è pressochè identica, hanno stampato l’INCI dimenticandosi della povera argilla, ora tristissima per essere stata ignorata.

Maris sal, prunus amygdalus dulcis oil, olea europaea oil, helianthus annuus seed oil, aqua, zinco coceth sulfate, disodium laureth sulfosuccinate, sodium lauryl sulfoacetate, cocamidopropilbetaine, alga nori, mica, simmondsia chinensis oil, argania spinosa seed oil, parfum.

E’ un prodotto relativamente semplice a base di sale marino (maris sal) ed una ricca varietà di oli a partire da quello di mandorle (prunus amygdalus dulcis oil) a cui seguono poi gli oli di oliva e girasole (olea europaea oil, helianthus annuus seed oil), chiudendo infine la formulazione con quelli di jojoba ed argan (simmondsia chinensis oil, argania spinosa seed oil).
Proponendosi come uno scrub che funge anche da detergente, serviva aggiungere qualcosa che ne avesse la funzione, e per questo sono arrivati tutti insieme con l’autobus i tensioattivi (zinco coceth sulfate, disodium laureth sulfosuccinate, sodium lauryl sulfoacetate, cocamidopropilbetaine).
Anche se averle avviluppate alle caviglie quando nuoti non è particolarmente allettante, il mare (e non solo…) ha bisogno delle alghe, e credi che un barattolo fregiato del nome “il mare addosso” potesse essere privo di alghe? Chiaramente no, infatti ecco che l’alga nori, in tutta la sua algosa splenditudine fa capolino verso la fine dell’INCI.

Non escludo che sia effettivamente presente l’argilla all’interno dello scrub, considerando il colore che ha il prodotto, potrebbe essere tranquillamente la simpatica argilla verde che sa essere una preziosa alleata purificante e riequilibrante per la pelle, e poi anche il fatto che, rispetto alle altre versioni, la texture sia più compatta e si divida meno facilmente in due strati solido/olio, mi fa pensare che questo ingrediente sia stato inserito nella formula e semplicemente dimenticato nell’etichetta.


Personalmente non ho notato grosse variazioni di resa sulla pelle, continuo a trovarlo un prodotto piacevole da usare su pelle integra ma poco adatto al mio viso, motivo per cui lo riservo esclusivamente al corpo, con sommo piacere delle mie pelose ma morbide membra (perchè potrebbe non sembrare ma, sotto i peli, a volte mi pare di intravedere della pelle).

Uno dei punti cardine di questi famosissimi scrub sono indubbiamente i profumi, ed i Mari della Grecia non hanno deluso le mie aspettative; in tre parole la descrizione è brezza dolce salmastra, e credo di poter essere d’accordo perchè la fragranza è potente e salina, come il mare in burrasca, ha un cuore fresco e leggermente pungente che lascia subito ampio spazio a delle avvolgenti note dolciastre, ma non quel tipico sentore dolce vanigliato, piuttosto un profumo più corposo, quasi legnoso.
Io lo considero favoloso, mi piace il suo carattere che sa evolversi e cambiare così rapidamente, inoltre penso sia perfetto senza alcuna discriminazione sia per lei che per lui.

Ora direi che è giunto il momento di dedicare un po’ di spazio anche al suo compagno di viaggio, spostandoci dalla Grecia e navigando verso i Mari Orientali, per incontrare tutto il carattere speziato di questo rilassante trattamento, di cui sono riuscita anche a rovinare l’etichetta prima di fare le foto.

😐

Maris sal, prunus amygdalus dulcis oil, olea europaea oil, helianthus annuus seed oil, aqua, zinco coceth sulgate, disodium laureth sulfosuccinate, sodium lauryl sulfoacetate, cocamidopropilbetaine, alga nori, mica, simmondsia chinensis oil, argania spinosa seed oil, parfum.

Che ti dicevo?
L’INCI è praticamente una fotocopia del precedente, per questo sono triste per argilla poverina, non si merita affatto di essere lasciata in un angolo senza le doverose menzioni!

Questo scrub ha una consistenza più spumosa e morbida del precedente, è assolutamente necessario mescolarlo con cura prima di ogni utilizzo perchè affiora inevitabilmente la parte oleosa in superficie, un po’ credo che tu lo possa vedere anche dalla foto :

Rimane pari la piacevole ed intensa azione levigante, il cui limite è però il fatto di essere a base esclusiva di sale, cosa che lo rende inadatto su pelle recentemente epilata/depilata, molto sensibile o non integra, e visto che la stagione ha già partorito zanzare grosse come dei cacciatorpedinieri, non è così raro che la pelle presenti graffi o altro genere di escoriazioni.

Lui però ha qualcosa di speciale: IL profumo.

Ah si, signore e signori.

Questo non è un semplice profumo, è un viaggio multisensoriale.
Se chiudo gli occhi prima di annusarlo ciò che visualizzo è una pregiata scatola intarsiata in legno di sandalo, che contiene al suo interno sete preziose che avvolgono con cura incenso e spezie intensamente profumate.
Una fragranza che ti pervade e accarezza i tuoi sensi, infonde una grande tranquillità ricreando una sorta di atmosfera meditativa, davvero intensa e piacevole.

Amo, super amo, stra amo, extra amo.

Ecco, ora si può dire che io abbi praticamente concluso ciò che volevo dire circa l’uso e consumo di questi prodotti, e uno potrebbe anche pensare “beh, dove sta tutto sto mistero della serietà di cui hai sparlato in apertura?“.

Te lo dico da qui in poi, ci vuole un po’ di tempo e una premessa per collegare il tutto.

Non a caso ho omesso di indicare un particolare ingrediente quando ho scritto dell’INCI, si tratta della mica, presente in tutti gli scrub Volga ma non solo, è una componente minerale diffusa su vastissima scala nel comparto cosmesi e cura della persona.

Ah, è naturale, quindi tutto a posto?

Non tanto…

Questo è uno di quegli argomenti spinosi che forse fa poco piacere trattare, soprattutto quando ad essere coinvolto è il redditizio mercato della bellezza (anche se non è l’unico), ma vorrei poter lasciare comunque un piccolo spunto di riflessione, perchè tra una risata e una battuta veramente orrida, fa bene anche soffermarsi a pensare talvolta.
La mica è la principale responsabile di buona parte del luccichio del make up, essendo un minerale ovviamente va estratto e lavorato per poter essere poi inserito nella formulazione dei vari prodotti.
L’India è uno dei paesi esportatori di questo minerale, e sono proprio le miniere e i loro mini-lavoratori il fulcro del problema.

Non sto a discutere su quanto possa essere duro e pericoloso il lavoro dell’estrazione quando lo si esegue seguendo regole di buonsenso e di legalità, perciò penso sia chiaro e fin troppo evidente quale triste destino spetti ai lavoratori che non godono neppure delle basilari precauzioni di sicurezza.
Estraendo minerali in completo abuso, il controllo è una chimera, nelle cave ci lavorano tantissime persone, soprattutto le fasce di povertà estrema, che vedono in quelle pietre luccicanti la loro unica fonte di guadagno.
Perchè non dimentichiamoci che, nonostante tutto, la richiesta di mica da parte di America, Cina, Giappone, Europa e molti altri paesi, è veramente altissima e questo richiede ritmi di produzione che sembrano non avere tempo sufficiente per comprendere che i bimbi, dovrebbero limitarsi a fare solo e semplicemente i bimbi.

Sembra non esistere un limite all’età, basta che ci siano mani funzionanti e anche bambini piccolissimi (4/6 anni) trascorrono ore ed ore ogni giorno a raccogliere mica, tutto per una manciata di centesimi, quando va bene.

E’ chiaro che in realtà il valore, e di conseguenza il prezzo di questa materia prima, è ben diverso se confrontato ai pochi spiccioli riservati ai lavoratori, e si attesta intorno ad un prezzo al chilo, variabile in funzione della qualità,  che oscilla tra circa 300 fino a raggiungere e a volte superare i 700 dollari.

Probabilmente avrai avuto modo di vedere anche tu il servizio che hanno trasmesso Le Iene la scorsa domenica (QUI il link, se ti interessa visionarlo), ma facendo qualche rapida ricerca sembra che le condizioni di estrazione della mica siano note già da anni, e risale infatti all’inizio del 2014 l’inchiesta pubblicata dal quotidiano Sidney Morning Herald (QUI puoi leggere l’articolo originale, in inglese) a cui sono seguiti altri approfondimenti, come questo articolo pubblicato ne L’Espresso ad ottobre del 2015.

Ed oggi, nel 2018, quale situazione si presenta?

Sembra che nella maggior parte dei casi, le aziende si dicano sicure della provenienza legale della mica impiegata nei prodotti, ignorando la possibilità che questa sia legata allo sfruttamento del lavoro minorile, ma nei vari articoli ed interviste appare chiaro che i metodi per aggirare l’illegalità sono noti e ben radicati nel sistema.
Lush ad inizio 2018 ha smesso di acquistare ed usare mica naturale nelle loro formule, sostituendola con pigmenti sintetici di eguali caratteristiche.

Bene, ma non benissimo direi dall’alto della mia ignoranza.

Se queste fasce di popolazione poverissima hanno come unica fonte di sostentamento proprio la mica, bloccarne in toto l’acquisto sortirà dei reali effetti benefici?
Probabilmente ad una prima analisi si, se non compro più, allora i bimbi non lavorano più, ed in un certo senso è vero, ma visto e considerato che quella dell’estrazione sembra essere davvero l’unico modo per produrre reddito, non sarebbe più urgente e tassativo regolamentare tutte le fasi di estrazione e lavorazione in maniera chiara, seria e monitorata, garantendo delle condizioni sia di sicurezza che di salario tali, da permettere alle famiglie di vivere dignitosamente, lasciando ai bambini solo la scuola ed il gioco?

Escludo per un attimo la cosmesi della grande distribuzione (anche se la mica si impone ad ampio spettro nel mercato tecnologico) e mi soffermo invece sui principi fondanti di ciò che caratterizza (o dovrebbe caratterizzare) il mercato dell’ecobio : natura e rispetto.

Materie prime selezionate, coltivate e lavorate per preservarne il più possibile le proprietà, secondo il concetto di “qualità, piuttosto che quantità“.
Rispetto per l’ambiente, per gli animali e per l’uomo.

Ciò che in parole povere si potrebbe definire semplicemente “etico”, ovvero un modo di produrre che si occupa e preoccupa del metodo di coltivazione, cura, raccolta e lavorazione con un occhio di riguardo ben aperto e focalizzato su tutta la filiera, dalla materia prima al prodotto finito.
Posso sentirmi sicura di acquistare un prodotto, sapendo che questo non causa sofferenza e sfruttamento?

Mi piacerebbe che le aziende del comparto green prendessero posizione, in maniera netta, su come vengono selezionati e controllati i produttori di materie prime necessarie alla produzione, perchè la mica è balzata al disonore della cronaca dopo essere rimasta latente per qualche anno, ma non sono da considerare meno a rischio i lavoratori a contatto con l’olio di alloro che si occupano della produzione del sapone di Aleppo, oppure chi raccoglie e trasforma karitè, argan, cacao, rosa damascena e tantissime altre materie.

E’ vero che esistono enti certificatori che vigilano sulle aziende che scelgono di fregiarsi dei marchi che garantiscono di effettuare controlli sulla sicurezza, qualità ed eticità (come ICEA ad esempio), ma questa è una scelta volontaria e talvolta costosa, che relega le piccole realtà artigiane a posizioni di nicchia, e una questione puramente economica, non dovrebbe renderle meno meritevoli di fiducia.

Allora perchè non chiederglielo?

L’hashtag dedicato alla fast fashion #whomademyclothes è riuscito a far riflettere molte persone, quindi perchè non provarci anche nel campo cosmetico lanciando #whodigmica?

Personalmente voglio continuare a fidarmi delle aziende che fanno dell’ecobio uno stile di vita e di scelta coerenti, piuttosto che un mero business per cavalcare l’onda della consapevolezza sempre più ampia che i consumatori stanno applicando ai propri acquisti, ma visto che il web è spesso una cascata rapidissima di condivisioni non sempre di alto livello, perchè non tentare di sfruttare questa sua ampia portata per dare voce a chi ignora totalmente di essere il centro di affari milionari?

Quindi, se anche tu sei portatrice sana di illuminanti, smalti cangianti, ombretti stroboscopici, rossetti luccicanti e bronzer splendenti, la prossima volta che instagrammi qualcosa menzionando le aziende, perchè non aggiungi anche l’hashtag #whodigmica chiedengo loro di schierarsi apertamente?

Magari non servirà a cambiare del tutto le cose, ma di certo potrà servire ad evitare che si continui a sostenere che “non potevamo sapere“, in fin dei conti, facendo un passo alla volta si può arrivare molto lontano.
E poi in questo modo, forse, “scegliere” potrebbe assumere un significato completamente nuovo, diventando un’azione concreta e non solo un’alternativa.

Tentar non nuoce, in più considera che i social sono anche gratis quindi non costa nulla provarci, e io credo che valga davvero la pena fare almeno un tentativo, una voce fuori dal coro potrebbe essere vista come una semplice nota stonata, ma quando ad aggiungersi sono tante altre voci simili, la musica cambia e non la si può più ignorare tanto facilmente 😉

Se sei riuscita ad arrivare a leggere fin qui, hai tutta la mia stima, non è facile in generale calamitare l’attenzione, ancor meno semplice è farlo quando gli argomenti sono considerati scomodi o “noiosi”, perciò lasciami pure la tua mail nei commenti, ti invierò il mio personale, accorato e sincero grazie per avermi concesso l’opportunità di essere ascoltata fino alla fine.

🙂

Ciao!
Francesca


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15 commenti su “Scrub salino il mare addosso versione “Mari orientali” e “Mari della Grecia” : VOLGA COSMETICI

    • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI Francesca L'autore dell'articolo

      In effetti è proprio un buon prodotto, poi mi piace anche il fatto che abbia una profumazione persistente sulla pelle….
      Senti ma, domanda di servizio, è possibile che non riesca più a vedere i tuoi post su instagram? C’è da dire che negli ultimi mesi non ci sto più dietro, mi mescola tutti gli articoli e mi propone per primi quelli vecchi secondo un criterio che nessuno nell’universo conosce, ma di solito, nel casino, ogni tanto riuscivo a vederli ora invece è sparito tutto 🙁

        • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI Francesca L'autore dell'articolo

          Ah vedi che c’era il trucco…. No perchè a me instagram è impazzita già da un pezzo e ormai manco ci faccio più caso, però random vedevo anche i post tuoi finchè son spariti del tutto e mi son preoccupata! Però hai ragione, è difficile riuscire a star dietro a tutto, instagram poi è uno dei social più “veloci” del globo, se solo manchi un paio di giorni parte il de-follow più selvaggio del mondo 😐
          Col profilo privato forse è meglio, ma io per paura di spaventare il web ho preferito evitare le foto mie 😀

    • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI Francesca L'autore dell'articolo

      Ecco, ora mi tocca andare con la macchina a raccattare la mia autostima che è partita in strada a razzo saltellando come una matta….
      GRAZIE MILLE!! 😀

    • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI Francesca L'autore dell'articolo

      Grazie mille Elisabetta, magari sarà solo un piccolo contributo, ma penso che sia sempre e comunque importante provare a diffondere informazioni e stimolare un po’ di sensibilità…

  • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI Elisabetta

    Sapevo già qualcosa a riguardo ma tu hai fornito riferimenti mirati, chiarendomi ulteriormente le idee. Userò con piacere l’ashtag..

    • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI Francesca L'autore dell'articolo

      Io sono proprio cascata dalle nuvole, mi dispiace e mi fa molta rabbia l’idea che nel 2018 si stia ancora sfruttando in questa maniera sconsiderata il lavoro, per puro guadagno…
      Mi fa molto piacere, nel mio piccolo, aver offerto qualche riflessione utile, ti ringrazio per diffondere l’hashtag e spero arrivi all’orecchio di chi produce, smuovendo qualche cambiamento positivo!

  • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI ClaudiaVampireFlower

    Non mi ero mai soffermata sulla questione della mica, sai? Approvo l’idea dell’hashtag e ti faccio i complimenti per questo articolo <3 .
    Ps: usati anche io questi scrub! Le altre profumazioni.
    La mia preferita è quella di Mari Glaciali, una specie di cocco balsamico 😀 …come lo chiamo io!

    • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI Francesca L'autore dell'articolo

      Io pure, devo ammettere, che non avevo la minima idea di cosa si celasse dietro l’estrazione, voglio credere che chi produce cosmetici ecobio sia davvero bio, eco e anche molto etico perchè non è davvero giusto sfruttare in questo modo persone e territori in nome di guadagni spropositati 🙁 e quindi non posso che ringraziarti per il supporto <3
      Il cocco balsamico ad ogni modo mi ispira positive scrubbature, fin'ora non sono mai rimasta delusa dalle profumazioni di Volga…

  • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI stravagaria

    Questi li conosco… finalmente non mi sento fuori dal coro anche se la riflessione sulla mica mi ha colto impreparata perché non sono un’acquirente super responsabile e non ho visto il servizio delle Iene. Chapeau a te che non ti limiti a recensire i prodotti, mi informerò. 😊

    • Scrub salino il mare addosso versione "Mari orientali" e "Mari della Grecia" : VOLGA COSMETICI Francesca L'autore dell'articolo

      Quel servizio ha riportato alla luce un problema che, purtroppo, è noto da anni e se per alcune case cosmetiche si sa che l’etica non è esattamente una priorità, mi è sembrato doveroso fermarmi un attimo a fare qualche riflessione sul mondo biologico, perchè alla fine chi compra può fare la differenza ma non sempre è a conoscenza di tutto ciò che c’è dietro, penso che uno sforzino per rendere più equo e giusto il trattamento riservato a chi si occupa delle materie prime sia un passo che va assolutamente fatto, e solo le aziende produttrici possono agire in questo senso….
      E grazie, come sempre, del tuo appoggio! 😉