Try kit docciaschiuma e shampoo solidi : ONDALIS

Try kit docciaschiuma e shampoo solidi : ONDALIS


Dopo il post (che puoi leggere o ri-leggere QUI) nel quale abbiamo scoperchiato quasi tutti i segreti che rendono Ondalis un marchio squisitamente Made in Italy ed appassionatamente zero waste, oggi è giunto finalmente il momento di chiacchierare concretamente dei prodotti che mi hanno deliberatamente dato interessanti lavate di capo.

E non solo.

Ho riunito in un unico posto le opinioni di tutti e tre i prodotti, visto che ho potuto provare il Tri Kit che comprende una mini size di ciascuno di essi.

Anzi, aspetta che provvedo alle doverose premesse del caso :

Lo sappiamo tutti che i social sono diventati una giungla votata a chi si accaparra più rapidamente ed in quantità maggiore gratuità da ogni luogo, perciò le rare volte in cui delle aziende scelgono di fornire a me dei campioni, ritengo sia sempre necessario e rilevante segnalare che per quanto mi riguarda una collaborazione prevede una prestazione condivisa dalle parti in cambio di un compenso di varia natura, mentre in questo caso siamo di fronte solo e soltanto ad un regalo.
Un regalo che apprezzo molto, visto che implica dei costi che l’azienda decide di accollarsi, un regalo che cerco di sfruttare al massimo per poter condividere con la maggior schiettezza ed onestà ciò che ho potuto riscontrare dall’uso, ma sempre un regalo che non vincola in alcun modo le mie parole, siamo davvero tutti stanchi di acquistare prodotti “miracolosi” da chi non li paga e scoprire poi amaramente che si tratta dei soliti “niente di che”.

Sorry-not-sorry per essere diventata particolarmente pungente in questo senso, ma se da sempre ho guardato ai vari social con una certa criticità, negli ultimi mesi mi sembra che le cose siano quasi peggiorate.

O io sono diventata anziana e intollerante.

O entrambe le cose.

Ad ogni modo, ho praticamente terminato tutto ciò che conteneva il try kit, escluse alcune scaglie di shampoo che penso potranno essere utili per altri 2 lavaggi circa, quindi le basi di partenza che segnalo sono le seguenti :

  • ho iniziato ad usare il kit il 24 Maggio;
  • ho utilizzato il detergente corpo prima come scelta unica, verso il suo termine alternandolo ad altri docciaschiuma liquidi;
  • lavo i capelli tutti i giorni lavorativi e talvolta la domenica;
  • ho scelto di usare solamente Only One ed ApiumC per tutta la loro durata ;
  • sono partita da un utilizzo con capelli lunghi 20 cm oltre le spalle ed ho terminato le ultime settimane con una sorta di caschetto lungo;
  • non ho mai usato balsamo aggiuntivo se non un po’ di leave-in quando ho fatto il colore, per cercare di prevenire nei limiti del possibile i danni della tinta;
  • di contro, un paio di volte al mese ho scelto un trattamento cremoso pre-shampoo che ho fatto seguire da un lavaggio con uno dei due shampoo solidi.

E questo, nella sua splendida ed essenziale veste, è il kit prova :

E’ composto da due diversi shampoo che sono quelli rosa e verde, rispettivamente dedicati ai capelli da normali a secchi (battezzato Only One) ed una versione più specifica per la cute pruriginosa e/o grassa (il verde Apium C) mentre alla detersione del corpo è stato dedicato Showerino, che si differenzia visivamente dagli shampoo non soltanto per la colorazione, in questo caso assente, ma anche per la presenza di una forma con angoli arrotondati, scelta specifica che permette una presa migliore sotto la doccia oltre che per evitarti lo scorticamento tipico dei primi utilizzi con gli angoli a taglio vivo sulla pelle.

Tieni presente che il kit è composto da taglie mini, ma nemmeno troppo, sono 30 gr ciascuno e per quanto concerne gli shampoo mi sono durati per un mese e mezzo con circa 40 lavaggi, ed è stato indispensabile per trattare i miei capelli indecisi e capire quale sarebbe potuto essere il migliore per il mio uso frequente, ovviamente vista la resa è chiaro che si rende immediatamente appetibile la full size da 100 gr che con il suo formato più che triplicato può offrirti una stabile e duratura presenza in bagno che supera tranquillamente i 5 mesi o molto di più se lavi i capelli solo un paio di volte a settimana.

Purchè non lo lasci decantare in qualche angolo umido, triste e abbandonato con ristagni d’acqua, le zanzare stanno nell’acqua stagnante, i prodotti solidi hanno bisogno di essere asciugati adeguatamente all’aria tra un uso e l’altro, per garantirti il massimo dell’efficacia e della durata.
Io ho scelto di usare una fetta di loofah per ciascuno come appoggio/asciugatura, così non hanno dovuto litigare per prendersi lo spazio migliore e sono riuscita a conservare con agilità anche le ultime scaglie residue.

Io partirei parlandoti degli shampoo solidi, è un terreno che per me non è del tutto sconosciuto ed è per questo che ho notato forse le maggiori differenze rispetto ad altri prodotti del passato.

So che lì fuori nel mondo normale ci sono persone che acquistano da secoli lo stesso shampoo, lo utilizzano in ogni condizione atmosferica ed ormonale e ne traggono costantemente benefici, ottenendo capelli perfetti come appena usciti dal parrucchiere.

Ecco, io NON SONO FRA LORO.

La mia cute ha bisogno, così come il resto della pelle di cui sono composta, di costanti attenzioni che ne comprendano le necessità in quel preciso frangente, non sia mai che io mi azzardi ad utilizzare un prodotto troppo specifico quando la cute ha deciso di produrre più sebo di una friggitoria in centro, prima ha bisogno di essere calmata con prodotti lenitivi e delicati e dopo, SOLO DOPO, posso scegliere qualcosa di dedicato al controllo del sebo.

Anche lavarmi è diventato un lavoro.

 

Ad ogni modo, proprio per le motivazioni di cui sopra, ho letteralmente amato Only One nonostante si proponga ai capelli secchi, l’ho utilizzato in maniera esclusiva e consecutiva per almeno 10 giorni e mi ha sempre piacevolmente stupita la sua capacità intensamente lavante che non rinuncia però alla delicatezza ed al rispetto di una cute esigente e capricciosa come la mia.
E’ molto raro che riesca a stabilire un rapporto duraturo con uno shampoo, almeno dopo 3/5 lavaggi consecutivi percepisco l’esigenza di cambiare tipologia pur preferendo ormai da anni detergenti dall’INCI adeguato alle mie esigenze e preferenze, eppure nonostante tutto, questo panetto color confetto mi ha offerto ad ogni singolo lavaggio dei capelli vaporosi, lucenti, morbidi, puliti ma non troppo, ed una cute addolcita.
Credo che, una volta smaltite le attuali scorte di prodotti liquidi, lo acquisterò nella versione full size, il fatto che non sia un sapone ma un vero e proprio shampoo è quella differenza abissale che mi ha portata ad apprezzare un lavaggio senza risciacquo acido (ricordi quella interessante risposta che Mauro, il fondatore di Ondalis, ha dato in merito all’importanza del PH e come questo possa influire sui risultati? Dai, per stavolta ti lascio di nuovo il link all’articolo sul quale ti puoi catapultare STRUCANDO EL BOTON), permettendomi di evitare gli improperi da groviglio impossibile di nodi anche quando avevo i capelli più lunghi che, essendo di loro già sottili e fragili, di certo non beneficiano affatto di spazzolate assassine per sbrogliare matasse informi di crespa peluria.

Essendo comunque portatrice di cute unta, ho provato con curiosità la versione presente nel kit, Apium C, shampoo molto più selettivo per la tipologia di capelli a cui offre la sua schiuma, è destinato infatti ai capelli grassi e con forfora, non necessariamente due problematiche che compaiono congiuntamente, anche se la forfora a volte si presenta un po’ a caso con i cambi di stagione, lo stress, l’alimentazione disordinata ma anche e soprattutto a sorpresa quando hai qualche evento e ti vuoi mettere quel bel completo blu che ti sta un sacco bene ma lei ha scelto che sarà protagonista sulle tue spalle.
Devo ammettere che ho potuto usarlo molto meno spesso di Only One, ed è una conseguenza che mi aspettavo visto che la mia cute ha sempre una reazione eccessiva ai trattamenti specifici utilizzati a lungo, quindi conoscendola ho preferito fin da subito inserirlo come detergente dopo minimo 2 o 3 lavaggi con la versione per capelli normali, così facendo mi è stato possibile fronteggiare qualche arrossamento e prurito dovuto principalmente all’accumulo di stress, senza andare ad indispettire troppo la cute che aveva già trovato la pace grazie appunto ad Only One.

Diciamo che per il bene della scienza ho provato ad usare solo Apium per una settimana consecutiva, pensando che magari il cambio di tipologia avrebbe potuto permettermi di allentare la frequenza di detersione, ma pur impegnandomi e cercando di saltare un giorno tra una detersione e l’altra, mi ritrovavo con una secchiata d’unto ignobile che non è adeguato portare in ufficio, anche perchè con utilizzi troppo ravvicinati la mia fortemente antipatica cute tende ad accentuare le problematiche che proprio i detergenti coinvolti dovrebbero normalizzare, quindi la soluzione è rimasta alternare i due panetti dando maggior responsabilità lavanti ala versione per capelli normali/secchi.

E per chi stesse pensando che una settimana non è sufficiente per una inversione di tendenza, segnalo che per 3 lunghi anni ho provato a lavare i capelli una sola volta a settimana con prodotti certificati, delicati e diluiti, e che con tutto questo impegno il risultato è che avevo esattamente gli stessi capelli di sempre, ma sporchi molto più a lungo, dunque credo di aver concesso alla mia cute il massimo delle attenzioni e delle possibilità per redimersi.

Devo ammettere che anche Apium, come il rosa fratello, offre la stessa sensazione gradevolissima di capelli morbidi e facilmente pettinabili, lucenti ed ovviamente detersi a fondo, direi più a fondo di Only One perchè nel risciacquo ho percepito un lieve sgniiiik passandoci i polpastrelli anche questo è stato un segnale che mi ha avvisata sulla necessità di non utilizzarlo come unico shampoo a lungo conoscendo la mia pelle.
Ll fatto che nè l’uno nè l’altro contengano profumi la considero una caratteristica importante per potersi adeguare anche alle teste e ad i nasi particolarmente sensibili, il profumo è sensoriale e gradevole, ma può causare reazioni o allergia nei casi di accentuata sensibilità, perciò va gestito sempre con particolare attenzione.

Questa versione si è dimostrata la più efficace appunto quando dovevo “lavare di più” quindi è stata quella dedicata al lunedì, quando nel weekend saltavo lo shampoo ed avevo bisogno di quel guizzo detergente più deciso, ma anche per eliminare le maschere pre-shampoo in maniera più profonda ed evitando quindi che i benefici del tempo di posa venissero vanificati dalla pesantezza degli elementi nutrienti.

Una delle cose che ho imparato con l’uso degli shampoo solidi, associati ai miei capelli sottili, è che per evitare di stressare le radici ed usare più prodotto del necessario, lo devo strofinare su capelli molto bagnati aggiungendo un filo d’acqua anche sopra il panetto, passandolo poi su piccole sezioni della mia capoccia ed inumidendolo ogni volta che mi sposto, questo mi concede una schiuma ricchissima senza sgrattugiarmi la testa che ha già molti problemi di suo.
Ho notato che producono entrambi una soffice e compatta schiuma che si forma con un lieve massaggio della cute, anche per questo ti consiglio di non strofinare il panetto esageratamente rischiando di ridurre notevolmente la sua vita utile, agisce in modo un po’ diverso rispetto ad uno shampoo liquido che è a base di acqua e tensioattivi e produce schiuma immediatamente, se ti sembra che strofinando sui capelli non si produca subito una schiuma copiosa, prima di insistere “insaponandoti” ulteriormente, prova a massaggiarti la cute con le mani ben umide, vedrai che la magia si compirà ed otterrai una soffice schiuma lavante, salvandoti dagli sprechi.

Sono riuscita a fare una foto furba in cui non si vede l’angolo incidentato della scatolina, quindi ti lascio gli INCI di tutti e tre i prodotti, insieme appassionatamente :

SHOWERINO : disodium lauryl sulfosuccinate, sodium cocoyl isethionate, stearic acid, acqua, maltodextrin, cetyl alcohol, hydrogenated castor oil, almond/borage/linseed/olive acids/glycerides, decyl glucoside, dicaprylyl ether, glyceryl oleate, citric acid, tocopherol.

ONLY ONE : disodium lauryl sulfosuccinate, maltodextrin, sodium cocoyl isethionate, stearic acid, aqua, cetyl alcohol, glycol palmitate, caesalpinia spinosa fruit extract, borage/linseed/olive acids/glycerides, tocopherol, helianthus annuus seed oil, citric acid, potassium alum, calcium carbonate.

APIUM C : disodium lauryl sulfosuccinate, maltodextrin, sodium cocoyl isethionate, stearic acid, acqua, cetyl alcohol, glycol palmitate, caprylic/capric triglyceride, apium graveolens seed extract, tocopherol, helianthus annuus seed oil, citric acid, CI 75810.

Non mi soffermo eccessivamente sulle composizioni, anche se la cosa che salta subito all’occhio è che manca il tipico sodium hydroxide che in genera avvia il processo di saponificazione dei grassi, confermando quindi in via definitiva il fatto che nessuna di queste è una saponetta.

Non che a me le saponette dispiacciano, sia chiaro, le amo profondamente, le rispetto da sempre e continuerò a considerarle parte integrante della mia esistenza.

Ciascun prodotto contiene invece il cetyl alcohol, che abbiamo trovato in tantissimi prodotti di cui ho chiacchierato nel blog e che non ci dispiace affatto vista la sua azione emolliente, ed al quale si aggiungono poi, ma non in tutte le referenze, l’olio di ricino (hydrogenated castor oil), gli acidi grassi di mandorla, borragine, lino ed oliva (almond/borage/linseed/olive acids/glycerides), l’olio di semi di girasole (helianthus annuus seed oil), la super idratante gomma di tara (caesalpinia spinosa fruit extract) che ho scoperto ora e forse ai miei capelli piace molto, ed infine l’estratto di semi di sedano (apium graveolens seed extract) che caratterizza lo shampoo Apium insieme al colorante selezionato CI 75810 ovvero clorofilla, la cui filiera ci assicura l’azienda essere non solo ben chiara ma anche certificata, abbattendo tutti i dubbi su #whodigmica che ci siamo e continuiamo a porci con i coloranti e le miche nei prodotti di cosmesi.
Tutto il resto non lo conosco e non mi pare il caso di scopiazzare a caso dal web senza arte nè parte solo per fare finta di sembrare preparata, lo sappiamo tutti che sono l’antitesi della serietà.

E comunque non credere che mi sia dimenticata dell’ultima, ma non per importanza, referenza del marchio : Showerino.

Come suggerisce il nome, è un innovativo quanto semplice prodotto detergente per il corpo da utilizzare sotto la doccia, anche in questo caso non ci sono profumi aggiunti per la massima delicatezza, anche se una lievissimissima fragranza neutra e pulita mi sembra di percepirla.
Direi che è una scelta ottimale se ami cospargerti di creme od oli profumati dopo la doccia, perchè ovviamente non influirà in alcun modo sull’aroma finale che avrai sulla pelle.

E’ utile anche per evitare che le zanzare banchettino senza sosta dissanguandoti, o sono forse l’unica che attira stormi di zanzare appena mette mezza unghia fuori di casa con del profumo addosso?

Non so dirti se con la versione full size sia diverso ciò che ti puoi aspettare, ma personalmente non ho trovato comodo utilizzare il panetto direttamente sulla pelle, non riesco ad ottenere una schiuma soddisfacente da poter essere distribuita sul corpo e devo continuare ad inumidirmi la pelle per farlo scorrere agevolmente, con l’onnipresente rischio di utilizzare prodotto oltre il necessario.
Così dopo aver fatto un paio di tentativi non propriamente esaltanti, ho provato il sempreverde metodo della spugna, e le cose si sono decisamente ribaltate in meglio perchè è sufficiente passare il panetto sulla spugna umida e lavorarla leggermente per incorporare aria, così facendo mi sono potuta lavare con una ricca e piacevole schiuma che ha rispettato non solo la mia pelle reattiva ed in alcuni punti secca, ma si è dimostrato un detergente perfetto anche per le mucose.

Ricordo che io non sono smontabile come gli omini Lego, dunque ritengo che scegliere un prodotto che sia gentile anche “intimamente” non debba essere un lusso extra, Showerino mi ha infatti offerto un buon potere lavante senza risultare aggressivo, ma si è dimostrato particolarmente delicato anche in periodi mega stress zone come durante il ciclo, in cui arrossamenti e reattività della pelle sono ai massimi storici.

In generale l’ho trovato un prodotto molto rispettoso della pelle, che è ben lontano da quelli che offrono una pulizia esageratamente incisiva che spazzia via il sebo ed ogni protezione del derma, lasciandoti rinsecchita, pruriginosa ed arrossata, lava adeguatamente ma senza stravolgere l’equilibrio della pelle.

Ma non è finita qui.

DO NOT TRY THIS AT HOME

Oppure si, dipende un po’ da te.

Sempre considerando il fatto che non mi posso smontare e che quindi, tecnicamente, la mia faccia essendo parte della testa si può definire comunque corpo, ho voluto provare questo prodotto anche in una veste leggermente alternativa, ovvero come detergente viso.

In questo caso è più semplice ottenere la schiuma necessaria sfregandolo fra le mani, visto che ne è richiesta una quantità più contenuta per il solo viso, ma se hai una konjac o una qualsiasi altra spugna naturalmente sarà una operazione ancora più rapida ed efficiente.
La schiuma risulta meno compatta e vaporosa di una mousse, ma più stabile e cremosa di un gel detergente, quindi ho notato che si riesce a massaggiare agilmente ed anche abbastanza a lungo sulla pelle.

Ovviamente sia sul corpo che sul viso ha la capacità di essere sciacquata molto rapidamente, senza residui e dissolvendosi con velocità anche dalla doccia (questa caratteristica accomuna anche gli shampoo) e pur avendo fatto dei tentativi quasi per scherzo, devo dire che mi è piaciuto molto l’effetto anche sul viso.
Si percepisce la pelle pulita ma non in tensione, ho riscontrato una gradevole morbidezza che di certo non sostituisce i prodotti idratanti successivi, ma mi sembra un ottimo punto di partenza per poter valutare una soluzione da dedicare esclusivamente alla cura del viso, magari in due tipologie purificante e sensibile.

Per dire eh?

Come d’abitudine, essendo sempre formata da una soluzione senza continuità di lotti differenti di pelle, il mio viso come tutto il resto ha esigenze mutevoli, e non si può fossilizzare sempre sul medesimo prodotto detergente, per questo ho scelto di alternare Showerino (face edition) ad altri prodotti dedicati alla pelle sensibile o mista, diciamo che riesco ad arrivare a tre giorni consecutivi di detersione quotidiana senza alterazioni, dopodichè è indispensabile che selezioni altre varianti per evitare moti riottosi della mia faccia.

Il che a mio modesto parere, è un risultato assolutamente notevole per un docciaschiuma solido che si reinventa, con una leggera spinta, detergente viso.

Come ultima informazione ti lascio il link allo shop online di Ondalis, dove puoi acquistare sia il try kit (che ti consiglio vivamente se hai dei capelli psicolabili come i miei, così potrai provare sulla tua testa quale shampoo li fa reagire meglio) che le full size dei singoli prodotti, hanno tutti un costo di 15 € per 100 gr ( 30 gr x 3 pezzi nel kit prova), di primo acchitto può sembrare un prezzo importante se sei solita utilizzare i flaconi del supermercato, ma devi tener conto del fatto che un panetto dura davvero molto e tra gli shampoo solidi è quello che offre un peso davvero importante in termini di grammi, siamo poi di fronte ad un detergente sostenibile, delicato con l’ambiente, la tua pelle e gli animali (è anche vegan!), ci sono dei plus che a mio avviso portano il prezzo ad essere più che onesto, se bazzichi nell’ecobio penso che invece non ti stupisca affatto perchè è in linea o addirittura inferiore rispetto ad alcune referenze liquide, di minore durata se rapportiamo la quantità per ciascun lavaggio.

Definitivamente posso dire di aver avuto l’occasione di fare proprio una bella scoperta, però il top di gamma per me resta sempre Only One che ormai ha conquistato il mio cuoio capelluto ed anche il mio cuore 😉

Ciao!
Francesca

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