TRAVOLTI DAL CAMBIAMENTO CON ONDALIS

TRAVOLTI DAL CAMBIAMENTO CON ONDALIS 6


Alcuni giorni fa (e con alcuni intendo praticamente più di un mese fa…) ho ricevuto una mail dalla mente creativa ed imprenditoriale che si cela dietro il marchio Ondalis, Mauro Marinello, che non è di certo un novizio del mercato cosmetico, ma ha scelto recentemente di evolvere la sua idea di beauty portandola ad un livello che fosse insieme etico e sostenibile.

Penso che la rete zero-waste sia ormai conosciuta dalla maggior parte delle persone, è una filosofia che chi sceglie cosmetici ecobio ha imparato ad apprezzare già da alcuni anni, e che si sta sviluppando sia grazie ai vari movimenti nati dal passaparola ed amplificati dai social, ma anche e soprattutto da un effettivo bisogno di allentare la morsa che stringe e costringe l’ambiente a cambiamenti, privazioni ed inquinamento a cui non è davvero possibile nè corretto abituarsi.

Molte sono le aziende che hanno scelto di applicare il modello “solido” ai propri cosmetici, io stessa non ho mai nascosto di aver approcciato i primi shampoo solidi quasi 10 anni fa con le proposte di Lush e scoprendo poi altre realtà del mercato come La Saponaria, Lamazuna, DeJana Lab ed Officina Naturae, ma non posso evitare di pensare a quanto sia importante che la scelta del packaging e la texture dei prodotti parta dalla fonte, ovvero dai produttori, per poter permettere a chi sceglie di acquistare, di non dover necessariamente scendere a compromessi.

Questo è stato il motivo, minimalista ed ecologico, che ha spinto Mauro a dare il via al progetto Ondalis, che parte con una idea semplice quanto efficace : prodotti solidi, confezioni essenziali ed a basso impatto (che avrei voluto fotografare, ma credo ci sia stata una rissa tra pacchi durante il viaggio, la mia scatolina ha un angolino pesantemente ammaccato che ha preferito non far vedere alle telecamere).

Io non sono una persona che rincorre le aziende per elemosinare campioni, è un tipo di “blogging” che non ho mai apprezzato e che a mio avviso rende inutili gli sforzi delle, fortunatamente, tante persone che scelgono queste piattaforme di condivisione per parlare in modo chiaro ed onesto delle reali opinioni che sono maturate con l’uso prolungato dei prodotti, perciò quando ho ricevuto la proposta di poter parlare di questa nuova realtà, ho cercato di capire innanzitutto se fosse una mail che avevo ricevuto per sbaglio, ma subito dopo ho ritenuto indispensabile chiarire la mia posizione, non faccio parte di una agenzia pubblicitaria, non ne ho nè mezzi nè competenze, e di certo non sono solita edulcorare le mie parole per ingraziarmi potenziali altri fornitori di gratuità (ti dice nulla l’esperienza mostruosa con lo shampoo Sadza Soap?!), scrivo per puro piacere e credo ancora nelle potenzialità che si celano dietro una conversazione che non ha secondi fini.
Ho apprezzato molto la risposta di Mauro in questo senso, che non si è limitato a valutare banalmente il solo numero di followers, ma ha sostenuto appieno la mia idea di onestà, considerandola un valore anzichè uno scoglio.

E ti pare che potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di approfittare brutalmente di questa disponibilità?

La sua cortesia ha dato vita ad una sorta di piccola intervista che desidero condividere con chiunque possa avere dubbi o curiosità in merito ai prodotti solidi, effettivamente sempre più presenti e proposti da molti marchi noti ma ancora avvolti da un certo scetticismo, ho cercato di mettermi in vari panni partendo dal consumatore che conosce già questo genere di cosmetici, passando poi a quello che invece li sta iniziando ad approcciare solo ora, ma anche in quelli di un eventuale negozio che potrebbe distribuire questi prodotti e che cerca spunti per poter trasmettere gli ideali ed i vantaggi d’uso, ponendo varie domande sulla filosofia, le differenze, la produzione ed il futuro del marchio.

Segnalo per correttezza che quelle che leggerai sono esattamente le risposte che ho ricevuto da Mauro, non ci ho messo mano in alcun modo per non correre il rischio di alterare l’idea di fondo o di travisare le sue parole, quindi mettiti comoda, inforca gli occhiali e inizia a scoprire con me le carte di Ondalis.


*Quando nasce e chi c’è dietro il marchio Ondalis?

Il marchio Ondalis è stato presentato al pubblico in Aprile del 2020, mentre la data di nascita è da collocare 1 anno prima, tra aprile e maggio del 2019.

Dietro il marchio Ondalis c’è l’azienda Elie Cosmetics, fondata da Mauro e Dejana nel 2018 come distributore per il mercato italiano di brand e prodotti skincare coreani.

*Ho letto che la scelta di rifarsi alle onde del mare per caratterizzare questa linea ha un’ampia origine, mi può dire che cosa rappresenta per lei e che messaggio desidera trasmettere a chi la sceglie?

Abbiamo voluto mantenere nel nome del brand la parola “onda” dopo aver osservato che in tutto il mondo si moltiplicano le associazioni di surfer e velisti che volontariamente puliscono le spiagge e sensibilizzano i turisti sul grande problema delle plastiche nei mari. E’ curioso constatare che sono proprio gli sportivi che vivono a contatto diretto con il mare, e giocano tra le onde, ad essere i primi portavoce del problema, perché lo vedono e lo vivono.

L’onda per noi significa anche movimento, lento ma costante, necessario per migliorare le nostre abitudini.

*La tematica ambientale è, fortunatamente, un argomento sempre più incisivo anche nel campo della cosmesi, che cosa significa per lei “zerowaste”  e in che modo la selezione degli ingredienti, del metodo di produzione e  della tipologia di packaging possono fare la differenza?

La progettazione del packaging dei nostri cosmetici deve rispondere al meglio a 2 domande.

1 Stiamo usando solamente materiali a ciclo chiuso nella raccolta differenziata urbana?

2 Se, malauguratamente, il nostro packaging dovesse “sfuggire” allo smaltimento previsto, avrà un impatto minimo sull’ambiente?

La prima domanda è relativamente facile. Il ciclo dei rifiuti ha dei materiali preferibili rispetto ad altri, ad esempio l’impatto del riciclo della carta ha dei vantaggi rispetto al riciclo della plastica. Rispondere alla seconda domanda, invece, ci pone una prospettiva diversa.

L’inquinamento del territorio è dato anche dalla quantità di rifiuti non conferiti correttamente, e vogliamo minimizzare anche quel tipo di impatto. Ad esempio, i nostri astucci sono prodotti in Olanda dove l’azienda può garantire il ciclo di stampa ed inchiostri particolari adatti alla stampa su cartoncino con bassissimo impatto, generando il minor scarto di produzione possibile.

*Riferendoci alla domanda sopra, considerando l’attenzione all’ambiente, agli animali ma anche ai metodi di lavorazione delle materie prime ed alla realizzazione delle confezioni, cosa mi può dire circa i produttori che avete selezionato per l’approvvigionamento necessario alle varie fasi della filiera produttiva?

Nella selezione dei fornitori delle materie prime consideriamo e bilanciamo 3 aspetti principali:

1 – L’ingrediente deve avere preferibilmente origine rinnovabile.

2 – Gli ingredienti delle formulazioni devono essere facilmente biodegradabili. A volte “naturale” e “biodegradabile” non vanno d’accordo, per questo motivo cerchiamo informazioni per valutare l’impatto del singolo ingrediente a risciacquo.

3 – Gli ingredienti devono avere efficacia comprovata, per questo motivo lavoriamo con grandi gruppi internazionali che fanno ricerca su funzionalità ed effetti dermatologici degli ingredienti, con evidenze comprovate.

Quando previsto diamo precedenza ad aziende ed ingredienti con certificazioni Bio da enti internazionali. Abbiamo soprattutto prestato attenzione a non usare le miche ed avere i colori vegetali bio certificati. La catena di approvvigionamento dei coloranti è spesso losca, ovvero è difficile avere informazioni chiare sulla provenienza dell’ingrediente, e questo è il nostro tentativo di mettere chiarezza.

*In genere i prodotti del settore “green” aderiscono a certificazioni di vario tipo, abbastanza conosciute da chi è solito sceglierli, mi sembra di aver notato che invece in questa linea non siano segnalate, è una scelta spinta da qualche motivazione particolare o semplicemente non la ritiene una integrazione necessaria?

Come suggerisce la domanda, il fatto è che le certificazioni “green” sono molte solamente a livello Europeo. Stiamo valutando con quale ente avviare il processo di certificazione.

*La gamma di prodotti che offre il comparto ecobio in genere è in costante crescita, il lancio di nuove linee è diventato quasi stagionale, che cosa l’ha spinta a prediligere proprio le due versioni di shampoo solido e detergente corpo che propone attualmente?
Pensa che ci potrà essere in futuro una estensione della vostra proposta, magari con qualcosa di specifico per il viso ad esempio, o un trattamento capelli solido che riproponga gli effetti di un balsamo?

Ci siamo concentrati totalmente nella ricerca e formulazione di shampoo e docciaschiuma solido perché a nostro avviso sono la categoria che genera i rifiuti più grandi e frequenti nel personal care. I prodotti sono usciti nel mercato solamente dopo aver superato i test sul campo, che prevedono feedback da molte persone che possono provarli e darci preziosi consigli sulle funzionalità con diversi tipi di pelle e capelli.

Stiamo formulando e testando altre referenze, usciranno solamente quando siamo certi della loro efficacia e piacevolezza d’uso.

*Che caratteristiche ritiene siano migliorative rispetto, ad esempio, ai prodotti da supermercato e su quali invece (se esiste un margine) vorrebbe poterli migliorare?

Dal punto di vista del “consumatore” cosmetico, e mi metto dentro a questa categoria quando acquisto per me, oggi ci sono 2 strade principali: supermercato o negozio specializzato. Il prodotto da supermercato è imbattibile sul prezzo, per chi cerca dei prodotti con prestazioni particolari si rivolge verso negozi specializzati, tra i quali c’è il settore bio.

Per le loro caratteristiche, i prodotti Ondalis sono comparabili l’offerta dei prodotti specializzati. Ci sono anche i prodotti solidi venduti al supermercato, a un prezzo molto competitivo e con una qualità coerente con il prezzo.

*Io sono da sempre una intensa amante delle saponette, quindi l’approccio che ho verso i prodotti solidi è decisamente positivo e li ho scoperti con piacere anni fa, ma volendo analizzare in maniera più approfondita, quali sono le differenze sostanziali tra una classica saponetta e un detergente corpo o capelli solido?

Il sapone è prodotto tramite il processo di saponificazione dell’olio vegetale con la soda caustica. Ingredienti come sodiumcocoate, sodium olivate, sodium palmate agiscono come tensioattivo nel prodotto solido e indicano che si tratta del sapone ovvero olio vegetale saponificato.

Noi non utilizziamo sapone per adesso perché lo shampoo solido fatto con sapone non soddisfa i nostri criteri. Il suo pH alcalino non è efficace nel lasciare la chioma pulita. Semplicemente non possiamo creare il prodotto solido per i capelli con un sapone senza la necessità di effettuare il risciacquo acido.

Adesso utilizziamo tensioattivi prodotti nei processi industriali, dove possiamo scegliere quelli di origine rinnovabile, più delicati, ci permettono un pH acido, la certificazionebio etc. Però Il campo dei tensioattivi nella cosmetica è quello più sviluppato, e la discussione su quale sia il modo migliore di approcciare la produzione per abbassarne il carbon footprint è infinita.

*Una delle critiche più diffuse rispetto agli shampoo solidi, è che essendo prodotti anidri risultino estremamente concentrati, offrendo come risultato una chioma opaca che pare debba essere contrastata con dei risciacqui acidi per poter ritrovare morbidezza e pettinabilità, concorda con questa versione relativa ai risultati da prevedere o ci sono elementi che ritiene possano fare la differenza, distinguendo un normale shampoo solido, da un ottimo shampoo solido?

Il risciacquo acido è un trattamento praticato come tentativo di rafforzamento dell’elasticità del capello, chiudendo le cuticole dopo la pulizia dei capelli con sapone. E’ infatti il sapone la causa della chioma opaca e sfibrata. Per chi lava i capelli con shampoo solido questo trattamento non è mai necessario. Sapone e shampoo solido, anche se all’occhio si assomigliano, funzionano in modo molto diverso.

Uno shampoo solido potrebbe pulire troppo, troppo poco, lasciare il capello pesante, difficilmente gestibile, irritare il cuoio capelluto ecc.. Tipologie e concentrazioni di tensioattivi, condizionanti, profumazioni, oli, coloranti, sono diversi per ogni prodotto. Tutte queste variabili fanno la differenza tra uno shampoo normale ed uno ottimo, e direi tra uno shampoo adatto o meno adatto al tuo tipo di capelli e cuoio capelluto.

*Uno degli altri limiti che affronta chi si vuole avvicinare ai prodotti con INCI più “puliti”, spesso è quello dei costi maggiori a fronte di confezioni minori rispetto alla norma, crede che la vostra linea solida abbia raggiunto un punto di equilibrio tra prezzo e durata nel tempo?
C’è una stima media di lavaggi che indicativamente ci si può aspettare di ottenere da un panetto dei vostri detergenti?

I nostri panetti sono da 100g, tra i più “pesanti” del mercato, per aumentare il numero di lavaggi e diminuire il costo dell’inevitabile spreco della scaglia di fine prodotto. I nostri panetti hanno un rapporto tra costo e durata paragonabile ad un prodotto di medio prezzo di erboristeria. Non c’è quindi nessun particolare sacrificio economico nel passare ad un bagno plastic-free con Ondalis.

*I prodotti solidi hanno iniziato a muovere i primi passi sul mercato proponendosi come prodotti perfetti per i viaggiatori da “bagaglio a mano”, secondo lei chi può essere invece il consumatore ideale di uno shampoo o di un docciaschiuma solido?


Siamo arrivati ad ottenere le stesse performance dei prodotti liquidi anche nelle condizioni più critiche, come i capelli molto lunghi, secchi, con forfora, dimostrando che anche il consumatore più esigente, oggi, può scegliere un prodotto ecologico senza alcuna limitazione.

*Infine, è possibile acquistare la linea Ondalis solamente on-line o c’è anche qualche negozio fisico che la distribuisce?

Per adesso la linea è disponibile sul sito di Ondalis.

Siamo favorevoli nella collaborazione con altri negozi per distribuire la nostra linea e farla conoscere a più persone possibili. Ci muoviamo però con cautela e discutiamo come approcciare questa via.

Alla fine è molto importante costruire un rapporto di fiducia e collaborazione non solo con il consumatore ma anche con il proprio rivenditore.


Devo ammettere di aver apprezzato molto l’approccio schietto ma anche estremamente corretto che ha mantenuto Mauro nel rispondere, riesce a far trasparire un senso di reale convinzione verso le scelte legate ai prodotti, perchè lo sappiamo tutti quanto è facile navigare sull’onda del mercato che attira la fetta maggiore di clientela, molto più difficile è invece riuscire a crearla un’onda nuova, in un mercato già saturo di proposte.

Ho iniziato solo da pochi giorni a provare i prodotti Ondalis che vedi nella foto, facenti parte del “Try Kit” che comprende le tre referenze attualmente disponibili e che è utile per chi ha capelli indecisi come i miei, oppure non è del tutto sicuro di quale prodotto scegliere, quindi sarebbe oggettivamente troppo presto per parlare di performance, ma lo farò ovviamente a tempo debito con un articolo dedicato.

As you know, si può dire che io sia una persona davvero dalla pelle e cute veramente “singolare”, per usare un termine politicamente corretto, perciò sono seriamente curiosa di verificare che effetto avranno sulla mia testa gli shampoo nel medio periodo, oltre al docciasciuma solido che effettivamente (escluse le saponette che abbiamo imparato essere di “un’altra pasta”) non avevo mai provato prima.

Questi mattoncini schiumosi hanno origine veneta come me, quindi mi stimolano una certa simpatia corregionale che mi spinge ad avere già una certa fiducia e, pur non essendo io una estremista assoluta, credo che sia importante dare spazio alle realtà che ci permettono di fare ogni giorno scelte, anche piccole, che ci portino verso un mondo più plastic free.

Don’t forget che le persone che non soffrono di attacchi di panico come me, viaggiano (quando si può, e sono convinta che la nostra solidale unione ci permetterà di tornare a farlo presto in tutti i posti sparsi nel globo), e questi prodotti solidi sono anche la salvezza dei bagagli a mano.

Dì anche tu NO AI PRODOTTI ABBANDONATI AL CHECK-IN!

A presto,
Francesca


Rispondi

6 commenti su “TRAVOLTI DAL CAMBIAMENTO CON ONDALIS

  • TRAVOLTI DAL CAMBIAMENTO CON ONDALIS elisabettafvg

    Bella intervista. La praticità delle tavolette, nel loro uso e anche nel loro trasporto! Grazie come sempre per far conoscere queste eco-bio-realtà. 😘👋👋

    • TRAVOLTI DAL CAMBIAMENTO CON ONDALIS Francesca L'autore dell'articolo

      Ammetto che piacciono molto anche a me gli articoli “interattivi”, hanno il plus di un punto di vista diverso che è sempre interessante da confrontare… E poi questa azienda è molto vicina a me quindi a maggior ragione mi fa piacere che possa farsi spazio nelle valigie dei viaggiatori 😁 grazie mille, come sempre sei gentilissima ♥️

    • TRAVOLTI DAL CAMBIAMENTO CON ONDALIS Francesca L'autore dell'articolo

      Direi che sono io a dover ringraziare te, per aver approfondito in maniera così chiara ma insieme semplice un argomento così ampio e complesso come quello della cosmesi solida. È raro poter vedere aziende che nascono da una reale convinzione, con rispetto e passione, quindi nel mio piccolo se posso in qualche modo sostenere e diffondere questo pensiero lo faccio davvero con piacere 😉

    • TRAVOLTI DAL CAMBIAMENTO CON ONDALIS Francesca L'autore dell'articolo

      In effetti il mondo dei social valuta la meritocrazia con criteri moooooolto lontani da quelli che ho sempre considerato, ci sono tante di quelle pagine poco considerate perché non si uniformano alla massa, è ingiusto, ma alla fine penso sia la cosa migliore non dover cambiare per gli altri 😉
      Grazie infinite per le tue parole! 😘